«Twilight Italian Forum & GDR» ~ The Host - L'Ospite ~ since 26/12/2007

Citazioni

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~•Steden
view post Posted on 5/9/2008, 15:03




Sto leggendo The Host e ovviamente lo stile Meyer è qualcosa di :ocioni:

Come abbiamo fatto per i vari libri della saga di Twilight, pensavo di raccogliere le quote che più ci sono piaciute *_*

CITAZIONE
A volte la realtà si mescolava con l'invenzione al punto da farci dubitare, malgrado l'assenza di bugie, cosa fosse vero e cosa no.

Di sicuro, conoscendo zia Mey :rolleyes: , ce ne saranno anche di più belle :wub:
 
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zimona
view post Posted on 5/9/2008, 15:34




Come dicevo nel thread delle citazioni nella sezione libri:

«Io e te non ci perderemo» promette. «Ti ritroverò sempre.» Fedele a se stesso, non può restare serio per più di un batter di ciglia. «Puoi scappare dove vuoi, ma sappi che a nascondino non mi batte nessuno.»
«Conterai fino a dieci?»
«Senza sbirciare.»

Stephenie Meyer - The Host
 
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~•Steden
view post Posted on 6/9/2008, 16:29




CITAZIONE
Il suo sorriso disegna piccole rughe ai lati degli occhi. Il mio cuore sobbalza, e capisco che lo aspetterò qui, dovesse metterci tutta la notte.
Stringe ancora la mia mano. La lascia andare lentamente, mentre i suoi occhi non abbandonano i miei. Fa un passo indietro e si ferma.
<<per favore, non prendermi a calci>> implora, chinandosi verso di me e afferrandomi il mento. Mi bacia ancora, e stavolta lo sento. Le sue labbra sono più delicate delle mani, e calde, persino nella notte rovente del deserto. Sono senza respiro.

 
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zimona
view post Posted on 8/9/2008, 16:02




Sentivo Melanie in ogni cellula del corpo. Le mie terminazioni nervose pizzicavano, a contatto con la sua presenza familiare. Le labbra tremavano, cercando di aprirsi. Mi sporsi con il busto verso la sagoma nel corridoio, perché le mie braccia si rifiutavano.
Melanie aveva imparato parecchio, nelle poche occasioni in cui le avevo ceduto o avevo perso il controllo di me stessa, e fui costretta a una vera e propria lotta, così dura da imperlarmi la fronte di sudore. Ma non stavo più morendo nel deserto. Né mi sentivo debole, frastornata e presa in contropiede dall'apparizione di qualcuno che credevo di aver perso; sapevo che un momento come quello sarebbe potuto arrivare. Il mio corpo era teso, quasi guarito: avevo ripreso le forze. Il vigore fisico rafforzava anche il controllo, la determinazione.
La respinsi dal mio corpo, la privai di ogni appiglio, la ricacciai nei recessi della mente e ve la incatenai.
La sua resa fu immediata e totale. Reagì con un sospiro, quasi un gemito di dolore.
La vittoria scatenò in me uno strano senso di colpa.
Ormai avevo capito che Melanie era molto più che una semplice ospite refrattaria, capace soltanto di complicarmi inutilmente la vita. Eravamo diventate compagne, persino confidenti, nelle ultime settimane, da quando la Cercatrice ci aveva fatto alleare contro un nemico comune.

Stephenie Meyer - The Host

 
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zimona
view post Posted on 8/9/2008, 16:34




Serrai forte la mascella. Non era il segreto, ma per lui restava un segreto importante. In quel momento, più che con l'istinto di sopravvivenza, la mia determinazione a tapparmi la bocca aveva a che fare con uno stupido e in-volontario senso d'orgoglio. Non ero disposta a confessare il mio amore all'uomo che mi disprezzava.
Stephenie Meyer - The Host

 
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zimona
view post Posted on 8/9/2008, 17:04




Conoscevo la metafora sproporzionata con cui gli umani descrivevano la tristezza: «cuore spezzato». Melanie stessa ricordava di averla usata. L'avevo sempre ritenuta un'iperbole, una convenzione. Perciò non mi aspettavo di provare dolore al petto. La nausea sì, il respiro mozzato in gola sì, e anche le lacrime che mi bruciavano gli occhi. Ma cos'era lo squarcio che sentivo all'altezza del petto? Una reazione insensata e irrazionale.
Non solo mi sentivo squarciata, ma anche strapazzata, sballottata in tutte le direzioni. Perché anche il cuore di Melanie si spezzò, e fu una sensazione distinta dalla mia, come se un organo in più fosse spuntato a compensare la nostra doppia consapevolezza. A doppia mente, doppio cuore. E doppio dolore.

Stephenie Meyer - The Host


:cry:
 
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zimona
view post Posted on 8/9/2008, 17:58




Jeb rise di gusto. «No, non ti voglio morta! Questo è il punto, ragazza. Li ho abituati alla tua compagnia, li ho costretti ad accettare la situazione senza rendersene conto. È come bollire una rana.»
Corrugai la fronte, perplessa dalla metafora eccentrica.
«Se butti una rana viva dentro una pentola d'acqua bollente, lei salta fuori. Ma se la ficchi dentro una pentola d'acqua tiepida e la scaldi pian piano, quando la rana capisce che cosa le sta succedendo è troppo tardi. Rana bollita. Tutta questione di lavorare per gradi, lentamente.»
Ci pensai per qualche secondo, ripensai a come gli umani mi avevano ignorata, quel giorno a pranzo. Jeb li aveva abituati a me. Quella certezza mi diede una speranza su cui non avrei scommesso. In una situazione come la mia affidarsi alla speranza era sciocco, ma tuttavia la sentii penetrare e colorare le mie percezioni come non mai.
«Jeb?»
«Dimmi.»
«Io sono la rana o l'acqua?»
Scoppiò a ridere. «Il rompicapo risolvilo tu. L'autoanalisi fa bene all'anima.» Rise ancora, più forte, e fece per andarsene. «Niente doppi sensi, eh.»

Stephenie Meyer - The Host

 
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zimona
view post Posted on 8/9/2008, 19:49




«Ian?» domandai, e fu difficile pronunciare il suo nome per la prima volta.
«Sì?» rispose, forse sorpreso che lo avessi interpellato.
«Perché non mi hai ancora uccisa?»
Soffocò una risata. «Che domanda sfacciata.»

Stephenie Meyer - The Host


:ocioni:
 
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zimona
view post Posted on 9/9/2008, 10:20




Mi strinse il mento. Riaprii gli occhi, e vidi il suo volto a pochi centimetri dal mio. Il mio cuore sussultò, lo stomaco si chiuse; cercai di respirare, ma senza risultato.
Da come mi guardava intuii le sue intenzioni; sapevo che gesti avrebbe fatto, come avrei trovato le sue labbra. Eppure fu una novità, una prima volta più sconvolgente di qualsiasi altra, quando sentii la sua bocca sulla mia.
Sulle prime pensai che volesse soltanto sfiorarmi con delicatezza, ma le cose cambiarono quando la mia pelle toccò la sua. La bocca di Jared si fece improvvisamente tesa e dura, le sue mani mi intrappolarono il viso mentre con le labbra mi costringeva a movimenti poco familiari. Era molto diverso da ciò che ricordavo, molto più intenso. La testa si riempì di pensieri sconnessi.
Il corpo si ribellò. A quel punto era lui a controllare me e Melanie, più forte di entrambe.
Le braccia sfuggirono al controllo. La mano sinistra sfiorò il volto di Jared, i suoi capelli, che feci scorrere fra le dita.
La destra fu più veloce. Non era mia.
Il pugno di Melanie lo colpì al mento, allontanandolo con un rumore smorzato e sordo. Carne contro carne, dura e infuriata.
Non ero abbastanza forte da spostarlo granché, ma Jared si ritrasse non appena il contatto con le mie labbra cessò, incredulo e inebetito di fronte alla mia espressione terrorizzata.
Abbassai lo sguardo verso il pugno ancora stretto, disgustata, come se al posto del braccio avessi avuto la coda di uno scorpione. Un gemito di orrore mi sfuggì. Afferrai il polso destro con la mano sinistra, nel tentativo di-sperato di impedire a Melanie di commettere altri gesti violenti.
Alzai gli occhi verso Jared. Anche lui fissava il pugno, mentre l'orrore cedeva il posto alla sorpresa. In quell'istante lo vidi totalmente indifeso. Sapevo benissimo cosa pensava, glielo leggevo in faccia.
Non era ciò che si aspettava, ovviamente. Mi aveva messa alla prova. Una prova con cui pensava di potermi giudicare. Una prova i cui risultati era sicuro di conoscere. Invece, ne restò sorpreso.
Esame passato o fallito?
Il dolore al petto non fu una sorpresa, per me. Sapevo già che «cuore infranto» non era una metafora esagerata.

Stephenie Meyer - The Host
 
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zimona
view post Posted on 9/9/2008, 11:14




Jared si chinò in avanti. Con un colpo rumoroso e secco il suo pugno colpì Kyle al volto.
Gli occhi di Kyle si rovesciarono, e la bocca restò semiaperta.
Per qualche secondo la stanza rimase in silenzio.
«Ehm» disse Doc senza scomporsi. «Parlando da medico, non credo che sia la terapia più corretta.»
«Ma io mi sento meglio» rispose Jared, impassibile.
Doc abbozzò un sorriso. «Be', forse qualche minuto in più di incoscienza non lo ucciderà.»

Stephenie Meyer - The Host
 
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zimona
view post Posted on 9/9/2008, 12:45




«Io sono una donna» mi lamentai. «Questa storia del "parassita inizia a darmi sui nervi.»
Stephenie Meyer - The Host


:ihih:
 
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zimona
view post Posted on 9/9/2008, 13:34




"Secondo me piaci un po' troppo a Ian."
"Troppo?" Fu una sorpresa sentire la voce di Melanie così distinta. Negli ultimi giorni aveva parlato soltanto in presenza di Jared.
"Ci sono anch'io, qui. Ti pare che gliene importi?"
"Certo che sì. A parte Jamie e Jeb, nessuno si fida di noi come Ian."
"Non è quello il senso."
"E quale sarebbe?"
Ma ormai era andata.

Stephenie Meyer - The Host


:sisi: hai ragione Mel :ocioni:
 
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zimona
view post Posted on 9/9/2008, 16:29




«E se capitasse a te?» chiese Ian, con un sussurro quasi impercettibile. «Se capitasse a te di venire infilato dentro un corpo umano e mandato allo sbaraglio su questo pianeta, per poi ritrovarti isolato dai membri della tua stessa razza? Se fossi una... persona talmente buona da cercare di salvare la vita di cui ti sei appropriato, da rischiare la vita per riportarla a casa? E se a quel punto ti ritrovassi circondato da umani violenti che ti odiano, ti feriscono e cercano di ucciderti, senza nessuna, nessuna pietà?» Per un istante la sua voce si incrinò. «E se malgrado tutto continuassi a fare del tuo meglio per salvare e guarire quegli sconosciuti? Non meriteresti anche tu una vita? Non penseresti di essertela guadagnata?»
Stephenie Meyer - The Host


:sigh:
 
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zimona
view post Posted on 9/9/2008, 23:15




Mi fischiavano le orecchie, ma non per colpa dello schiaffo. Era l'odore - l'odore del sangue argenteo che colava dalle pareti - l'odore del sangue delle anime. La stanza mi girava attorno come fosse viva. La luce si piegava in sagome strane... curva nelle sagome di mostri che appartenevano al mio passato. Un Avvoltoio aprì le ali... un mostro dalle grandi chele sventolò le sue pinze pesanti verso il mio volto... Doc sorrise e mi venne incontro, le mani gocciolanti d'argento...
La stanza girò ancora una volta, lentamente, e tutto sprofondò nel buio.

Stephenie Meyer - The Host


:cry: povera Wanda :cry:
 
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zimona
view post Posted on 10/9/2008, 00:03




«Dov'è?»
«Non vuole vedere nessuno. Lasciala stare.»
«Non impicciarti mai più, Howe.»
«Credi che voglia farsi consolare da te? Da un umano?»
«Io non ho partecipato...»
Jared rispose a mezza voce, ma sentii l'eco delle sue parole. «Non ricominciare. Sei uno di noi, Ian. Suo nemico. Hai sentito cos'ha detto, in ambulatorio? Ha urlato "Mostri". È così che ci vede. Non se ne fa niente della tua compassione.»
«Dammi la torcia.»
Calò il silenzio. Trascorso un minuto, sentii passi lenti percorrere il pe-rimetro della stanza. All'improvviso, una sventagliata di luce riempì di rosso le mie pupille.
Mi raggomitolai ancora di più, nel timore che mi toccasse.
Sentii un sospiro smorzato, e poi il rumore di qualcuno che si sedeva sulla pietra.
Uno scatto, e la luce svanì.
A lungo, in silenzio, attesi di sentirlo parlare, ma restò muto come me.
Rinunciai ad aspettare e tornai al mio lutto. Ian non mi interruppe. Immobile, nel cuore di quell'anfratto buio, piangevo le anime perdute con un essere umano al mio fianco.

Stephenie Meyer - The Host
 
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41 replies since 5/9/2008, 15:03   359 views
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