«Twilight Italian Forum & GDR» ~ The Host - L'Ospite ~ since 26/12/2007

Capitoli in ITALIANO

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Astryal
view post Posted on 31/7/2008, 17:37




Libro primo: Bella
- Capitolo 1: Fidanzati
- Capitolo 2: Una lunga notte
SPOILER (click to view)


UNA LUNGA NOTTE


"Mi manchi già"
"Non devo andare per forza...posso restare"
"Mmm"
Ci fu silenzio per un pò, solo il battito del mio cuore martellava, il ritmo spezzato del nostro respiro irregolare, e il sospiro delle nostre bocche che si muovevano in sincronia.
Qualche volta era così facile dimenticare che stessi baciando un vampiro. Non perché lui sembrava comune o ordinario - non avrei mai potuto dimenticare per un secondo che stessi tenendo qualcuno più angelo che umano nelle mie braccia - ma perché lui faceva sembrare quasi niente che avesse le sue labbra attaccate alle mie, alla mia faccia, alla mia gola. Disse che era passata da molto la tentazione provocata dal mio sangue su di lui, che l'idea di perdermi lo avrebbe curato da ogni desiderio per ciò. Ma sapevo che l'odore del mio sangue causava in lui dolore - e bruciava ancora la sua gola come se stesse inalando delle fiamme.
Ho aperto gli occhi ed ho visto che anche i suoi erano aperti e mi guardavano anche. Non aveva senso quando mi guardava in quel modo. Come se io fossi il premio piuttosto che la fortunata vincitrice oltraggiosa.
I nostri sguardi si catturarono a vicenda; i suoi occhi dorati erano cosi profondi che immaginavo potessi vedere la sua anima. Sembrava veramente sciocco che ciò - l'esistenza della sua anima - fosse mai stato in questione, anche se lui era un vampiro. Aveva la più bella anima, più bella della sua brillante mente o della sua incomparabile faccia o del suo glorioso corpo. Mi guardò come se vedesse la mia anima, e come se gli piacesse ciò che guardava.
Però non riusciva a vedere nella mia mente, come guardava in quella di tutti gli altri. Chi lo sa perchè - qualche cosa nel mio cervello lo rendesse immune a tutte le cose straordinarie e pericolose che gli immortali potevano fare. (Solamente la mia mente era immune, il mio corpo era ancora soggetto ai vampiri con abilità che funzionavano in altri modi di quelle di Edward).
Ma ero seriamente grata a qualsiasi malfunzione che teneva i miei pensieri segreti. Era troppo imbarazzante considerare l'alternativa.
Tirai il suo volto verso il mio, di nuovo.
"Resto" mormorò un istante dopo.
"No. E' il tuo addio al celibato. Devi andarci"
Dissi quelle parole, ma le dita della mia mano destra si intrecciavano nei suoi capelli bronzi, quella sinistra pressava più duramente contro i suoi reni. Le sue fredde mani mi accarezzavano il volto.
"Gli addii al celibato sono adatti a quelli che sono tristi nel vedere il trascorrere dei loro singoli giorni. Non potrei essere più entusiasta di avere i miei dietro di me. Perciò non c'è motivo"
"Vero" respirai contro la fredda pelle della sua gola.
Era quasi il mio posto felice. Ovviamente Charlie dormiva nella sua camera, che era quasi buono quasi come essere soli. Eravamo rannicchiati sul mio piccolo letto, tanto attorcigliati quanto possibile, considerano il pesante afgano in cui era avvolta come un bozzolo. Odiavo il bisogno della coperta, ma in qualche modo rovinava il rapporto romantico quando i miei denti cominciavano a battere. Charlie se ne sarebbe accorto se io sentivo caldo in agosto...
Al meno, se io dovevo essere legata, la camicia di Edward stava sul pavimento. Non mi sono mai ripreso dallo shock di come fosse perfetto il suo corpo - bianco, freddo e pulito come il marmo. Facevo scorrere le mie mani sul suo petto di pietra proprio in quell'istante, tracciando sui suoi lisci piani dello stomaco, così meravigliosi. Un leggero brivido gli passò attraverso, e la mia bocca trovò la mia di nuovo. Attentamente, feci toccare la punta della mia lingua contro la sua bocca liscia come il ghiaccio, e sospirò. Il suo dolce respiro - freddo e delizioso - strisciò il mio volto. Iniziò ad allontanarsi - la sua risposta automatica quando pensava che le cose stessero andando troppo veloci, la sua reazione di riflesso quando voleva continuare ad andare. Edward aveva trascorso la maggior parte della sua vita a rifiutare qualsiasi gesto di gratificazione fisica. Sapevo che era terrificante per lui cercare di cambiare queste abitudini, ora.
"Aspetta" dissi, prendendo le sue spalle e avvicinandomi dolcemente a lui, sempre più vicina. Avvicinai una gamba alla sua vita. "Sbagliando s'impara".
Lui rise. "Beh, allora dovremmo essere abbastanza vicini alla perfezione a questo punto, giusto? Hai per caso dormito nell'ultimo mese?"
"Ma questa è la prova generale" gli ricordai "ed abbiamo provato solo alcune scene. Non è il momento di giocare sul sicuro"
Pensavo che avrebbe riso, ma non rispose, e il suo corpo era inerte con improvvisa tensione. L'oro nei suoi occhi sembrava sembrava indurire da liquido a solido. Ripensavo alle mie parole, e realizzai cosa aveva sentito in esse.
"Bella..." sospirò.
"Non ricominciare" dissi. "Un patto è un patto"
"Non lo so. E' troppo difficile concentrarsi quando tu stai con me come ora. "Non riesco a pensare efficacemente. Non riuscirò a controllarmi. Ti farai male"
"Starò bene"
"Bella..."
"Shh!" appoggiai le mie labbra alle sue per fermare il suo attacco di panico. L'avevo sentito prima. Stava mantenendo il patto. Non dopo aver insistito che lo sposerò prima.
Mi baciò per un istante, ma potevo dire che non c'era dentro come prima. Preoccupante, sempre preoccupante. Come sarebbe diverso se non si dovesse più preoccupare di me? Cosa farebbe durante tutto il suo tempo libero? Dovrebbe trovarsi un nuovo hobby.
"Come sono i tuoi piedi?" chiese.
Sapendo che non intendeva ciò letteralmente, risposi: "Caldi e confortevoli"
"Vero? Nient'altro? Non è troppo tardi per cambiare idea"
"Stai cercando di lasciarmi?"
Rise. "Mi volevo solo rassicurare. Non voglio che tu faccia qualcosa di cui non ne sei sicura"
"Ne sono sicura. Fino a che vivrò"
Lui esitò e mi chiedevo se lo avrei fatto sentire in imbarazzo di nuovo.
"Ci riesci?" chiese con pazienza. "Non intendo il matrimonio - e sono positivo che tu sopravviverai nonostante i tuoi rimorsi - ma dopo...che ne sarà di Renée, e di Charlie?"
Sospirai. "Mi mancheranno". Peggio, io mancherò a loro, ma non volevo stimolarlo.
"Angela, Ben, Jessica e Mike"
"Mi mancheranno anche i miei amici" sorrisi nell'oscurità. "Soprattutto Mike. Oh, Mike! Come potrò continuare?"
Ruggì.
Risi ma poi divenni seria. "Edward, lo abbiamo superato e superato. So che sarà dura, ma è ciò che voglio. Voglio tu, e ti voglio per sempre. Una vita intera non è abbastanza per me"
"Bloccata per sempre a diciotto anni" sospirò.
"Il sogno di ogni donna si avvera" beffeggiai.
"Niente cambiamenti..."
"Che significa?"
Chiese lentamente. "Ricordi quando abbiamo detto a Charlie che ci stavamo per sposare? E pensava che tu fossi...incinta?"
"E pensava di spararti" immaginai con una risata. "Ammettilo - per un secondo ha considerato l'idea"
Non rispose.
"Cosa, Edward?"
"Vorrei solo...beh, vorrei che tutto fosse ok"
"Gah" sospirai.
"In più c'era qualche posto in cui sarebbe potuto stare. Avevamo quel tipo di potenziale. Odio sottrarti ciò da te"
Mi ci volle un minuto. "So cosa faccio"
"Come puoi saperlo, Bella? Guarda mia madre, mia sorella. Non è così facile un sacrificio come immagini"
"Esme e Rosalie se la cavano bene. Se poi diventerà un problema, potremmo fare ciò che Esme ha fatto...un'adozione"
Sospirò, e poi la sua voce fu feroce. "Non è giusto! Non voglio che tu debba fare sacrifici per me. Voglio darti cose, non sottrartele. Non voglio rubare il tuo futuro. Se fossi umano..."
Appoggiai la mia mano sopra le sue labbra. "Tu sei il mio futuro. Ora basta. Non essere più depresso o chiamerò i tuoi fratelli per venirti a prendere. Forse hai bisogno di un addio al celibato"
"Mi dispiace. Sono depresso, vero. Devono essere i nervi"
"I tuoi piedi sono freddi?"
"Non in quel senso. Aspetto da tanto tempo di sposarti, Miss Swan. La cerimonia del matrimonio è l'unica cosa che non so aspettare..." si fermò. "Oh, per tutti i santi!"
"Che c'è?"
Serrò i denti. "Non devi chiamare i miei fratelli. Veramente Emmett e Jasper non mi faranno ritirare questa notte"
Lo afferrai più vicino per un secondo e poi lo rilasciai. Non stavo pregando per vincere un tiro alla fune con Emmett. "Divertiti"
Ci fu un urlo verso la finestra - qualcuno stava volutamente raschiando le proprie unghia argentee lungo il vetro per fare un orribile rumore che ti faceva accapponare la pelle. Rabbrividii.
"Se non fai uscire Edward" Emmett - ancora invisibile nella notte - sibilò minacciosamente "lo seguiremo!"
"Và" risi. "Prima che irrompano nella mia casa"
Edward roteò gli occhi, ma si rimise in piedi in un istante e prese la sua camicia. Si avvicinò e mi diede un bacio sulla fronte.
"Vai a dormire. Avrai un grande giorno domani"
"Grazie! Questo mi aiuterà di certo a calmarmi"
"Ci vedremo all'altare"
"Sarò quella in bianco" sorrisi a come sembravo così perfettamente apatica.
Rise e disse. "Molto convincente" e poi improvvisamente si accovacciò, i suoi muscoli si muovevano come una molla. Svanì - lanciandosi fuori dalla mia finestra troppo velocemente affinché i miei occhi lo seguissero.
Fuori, ci fu un attutito rumore, e sentii Emmett imprecare.
"Fareste meglio a non fargli far tardi" mormorai, sapendo che potevano sentirmi.
E poi il volto di Jasper stava scrutando nella mia finestra e i suoi capelli argentei nella debole luce della luna si intravedevano attraverso le nuvole.
"Non preoccuparti, Bella. Lo porteremo a casa in tempo"
Ero improvvisamente molto calma, e i miei rimorsi sembravano banali. Jasper era, a modo suo, tanto talentuoso quanto Alice con le sue accurate predizioni. Il mezzo di Jasper erano gli umori piuttosto che il futuro, ed era impossibile non provare ciò che lui voleva che tu provassi.
Mi sedetti goffamente, ancora annodata nella mia coperta. "Jasper? Cosa fanno i vampiri agli addii al celibato? Non lo porterai in uno strip club, vero?"
"Non dirle niente!" Emmett ruggì da sotto: Ci su un altro rumore, e Edward rise tranquillamente.
"Rilassati" mi disse Jasper - e lo feci. "Noi Cullen abbiamo la nostra versione. Solo un pò di montagne di leoni, un paio di orsi grizzly. Piuttosto una serata molto insolita"
Mi chiedevo se sarei mai stata capace di sembrare così cavaliera nella dieta "vegetariana" dei vampiri.
"Grazie, Jasper"
Strizzò l'occhio e sparì dalla vista.
C'era completamente silenzio là fuori. Il russare imbavagliato di Charlie erano udibili dai muri.
Giacqui contro il mio cuscino, addormentandomi. Guardai i muri della mia piccola stanza, bianchi al chiaro di luna, da sotto le mie pesanti palpebre.
La mia ultima notte nella mia camera. La mia ultima notte come Isabella Swan. La notte successiva, sarei stata Bella Cullen. Sebbene tutta la questione del matrimonio fosse una spina nel mio fianco, dovetti ammettere che mi piaceva.
Lasciai vagare oziosamente la mia testa per un istante, aspettando che il sonno mi prendesse. Ma, dopo un pò di minuti, mi ritrovai più sveglia, agitandomi sul mio stomaco, girandomi in posizioni non confortevoli. Il letto sembrava molto soffice, troppo caldo senza Edward dentro. Jasper era oramai andato, e tutte le emozioni rilassanti e belle erano andate con lui.
Stava per essere un lungo giorno domani.
Ero consapevole che la maggior parte delle mie paure fossero sciocche - mi dovevo solamente riprendere. L'attenzione era una parte inevitabile della vita. Non potevo sempre mescolarla con lo scenario. Comunque avevo alcune specifiche preoccupazioni che erano completamente valide. Prima di tutto c'era lo strascico del vestito da sposa. Alice aveva fatto dominare il suo senso artistico su ciò. Sembrava impossibile fare manovra sulle scale dei Cullen sui tacchi. Avrei dovuto esercitarmi.
E poi c'era la lista degli invitati.
La famiglia di Tanya, il clan Denali, sarebbero arrivati in qualsiasi momento prima della cerimonia.
Sarebbe stato veramente toccante avere la famiglia di Tanya nella stessa stanza con gli invitati dalla parte dei Quileute, il padre di Jacob e i Clearwater. I Denali non erano ottimi amici con i lupi mannari. Di fatti, la sorella di Tanya, Irina, non sarebbe venuta per niente al matrimonio. Nutriva ancora vendetta per i lupi mannari che hanno ucciso il suo amico Laurent (proprio mentre stava per uccidere me). Grazie a quei rancori, i Denali avevano abbandonato la famiglia di Edward nel peggior momento del bisogno. Era stata la improbabile alleanza con i lupi Quileute che avevano salvato tutte le nostre vite quando il branco di vampiri neonati aveva attaccato...
Edward mi aveva promesso che non sarebbe stato pericoloso avere i Denali accanto ai Quileute. Tanya e tutta la sua famiglia - tranne Irina - si sentiva terribilmente in colpa per quell'abbandono. Un armistizio con i lupi mannari era un piccolo prezzo per ricompensare del debito, un prezzo che si stavano preparando a pagare.
E quello era il grosso problema, ma c'era anche un piccolo problema: la mia fragile autostima.
Non aveva mai vita Tanya prima, ma ero sicura che incontrandola sarebbe stata un'esperienza gradevole per me stessa. Tanto tempo fa, prima che io nacqui probabilmente, aveva fatto il suo gioco su Edward - non che io incolpassi lei o qualcun'altro perchè lo voleva. E in più sarebbe stata almeno bellissima e alquanto magnifica. Sebbene Edward chiaramente - e inconcepilmente - preferisse me, non sarei stata capace di aiutarlo a fare confronti.
Avevo brontolato per un pò fino a che Edward, che conosceva la mia debolezza, mi fece sentire colpevole.
"Siamo le cose più vicini che loro hanno per famiglia, Bella" mi ricordò. "Si sentono ancora orfani, sai, anche dopo tutto questo tempo"
Così mi concessi, nascondendo il mio cipiglio.
Tanya aveva una grande famiglia ora, quasi grande come quella dei Cullen. Ce n'erano cinque; Tanya, Kate e Irina si erano unite a Carmen e Eleazar quasi nello stesso modo in cui i Cullen si unirono con Alice e Jasper, tutti loro uniti dal desiderio di vivere in modo più compassionevole rispetto ai normali vampiri.
Per tutta la compagnia, però, Tanya e le sue sorelle erano ancora sole. Ancora in lutto. Perché un tempo fa, avevano anche una madre.
Potevo immaginare il vuoto che la perdita aveva lasciato, anche dopo mille anni; cercavo di visualizzare la famiglia Cullen senza la sua guida, il suo centro - loro padre, Carlisle. Non riuscivo a vederlo.
Carlisle aveva spiegato la storia di Tanya durante una di quelle notti in cui stavo nella casa dei Cullen, apprendendo più di quanto potessi, preparandomi più di quanto possibile fosse per il futuro che avevo scelto. La storia della madre di Tanya era una tra tutte, un racconto ammonitore che illustrava proprio una delle regole che mi sarebbero servite per informarmi di quando mi sarei unita al mondo degli immortali. Soltanto una regola, veramente - una legge che si spezzava in migliaia di pezzi diversi: tenere il segreto.
Tenere il segreto significava molte cose - vivere in modo poco appariscente come i Cullen, muoversi prima che gli umani potessero aspettarsi che stiano agendo. O tenersi alla larga dagli umani insieme - tranne durante l'ora dei pasti - nel modo in cui i nomadi come James e Victoria avevano vissuto; nel modo in cui gli amici di Jasper, Peter e Charlotte continuavano a vivere. Significava controllare qualsiasi nuovi vampiri che tu avevi creato, come Jasper aveva fatto quando viveva con Maria. Come Victoria aveva fallito nel fare con i suoi neonati.
E non significava creare altre cose nel posto iniziale, perché alcune creazioni erano incontrollabili.
"Non so il nome della madre di Tanya" ammise Carlisle, i suoi occhi dorati, quasi la stessa tonalità dei suoi capelli biondi, triste nel ricordare il dolore di Tanya. "Non parlano mai di lei se possono permetterlo, non pensano mai a lei"
"La donna che creò Tanya, Kate e Irina - che li amavano, credo - visse molti anni prima che io nacqui, durante un tempo di peste nel nostro mondo, la peste dei bambini immortali"
"Quello che stavano pensando, quelli antichi, non posso capirlo. Crearono i vampiri senza gli umani che erano quasi di più degli infanti"
Mi veniva da vomitare mentre immaginavo quello che descriveva.
"Erano così belle" spiegò Carlisle velocemente, vedendo la mia reazione. "Così affettuose, così incantevoli che non puoi immaginare. Dovevi stare almeno accanto a loro per amarle, era una cosa automatica"
"Comunque. Non potevano saperlo. Erano bloccate a qualsiasi libello di sviluppo che avevano ottenuto prima di essere morse. Quelli adorabili bambini con le fossette che potevano distruggere metà villaggio con solo uno dei loro scatti d'ira. Se avevano fare, si nutrivano, a nessun avvertimento poteva trattenerli. Gli umani li videro, le storie circolavano, e la paura spruzzava come fuoco in un pennello secco...
"La madre di Tanya creò un bambino del genere. Come per gli altri antenati, non riesco a capire i suoi motivi" fece un respiro profondo e regolare. "Vennero coinvolti i Volturi, naturalmente"
Rabbrividii come facevo sempre non appena sentivo quel nome, ma di certo la legione dei vampiri Italiani - appartenenti alla famiglia reale - era il centro della storia. Non ci poteva essere una legge dove se non ci fosse una punizione; non ci sarebbe stato un castigo se non ci fosse nessuno da eseguirlo. Gli antenati Aro, Caius e Marcus goverarono le forze dei Volturi; li incontrai solo una volta, ma in quel breve incontro, mi sembrò che Aro, con il suo potente dono di leggere nella mente - con un tocco poteva sapere ogni pensiero che una mente aveva conservato - fosse il vero capo.
"I Volturi hanno studiato i bambini immortali, nella casa a Volterra e in ogni parte del mondo. Caius decide che quelli giovani erano incapaci di proteggere il nostro segreto. E così dovevano essere eliminati"
"Ti avevo detto che erano amabili. Beh, la società lottò fino all'ultimo uomo - erano completamente decimati - per proteggerli. Il massacro non fu tanto popolare quanto le guerre del sud in questo continente, ma più devastante a suo modo. Le società che duravano più a lungo, le vecchie tradizioni, gli amici...molto era perduto. Alla fine, le abitudini furono completamente eliminate. I bambini immortali divennero innominabili, un tabù"
"Quando vivevo con i Voluri, conobbi due bambini immortali, così so di prima mano l'appello che ebbero. Aro studiò quelli piccoli per molti anni dopo la catastrofe che avevano causato finì. Sai la sua curiosa disposizione; era speranzoso che potessero essere domati. Ma alla fine la decisione fu unanime; i bambini immortali non dovevano esistere"
Avevo dimenticato tutto tranne la madre delle sorelle Denali quando la storia ritornò a lei.
"Non è chiaro cosa è successo con la madre di Tanya" disse Carlisle. "Tanya, Kate, e Irina non ricordavano interamente fino al giorno in cui i Volturi arrivarono per loro, la loro madre e la sua illegale creazione furono già loro prigionieri. Fu l'ignoranza a salvare le vite di Tanya e delle sue sorelle. Aro le toccò e vide la loro totale innocenza, così loro non furono punite insieme alla madre.
"Nessuna di loro aveva mai visto un ragazzo prima, o sognato la sua esistenza, fino al giorno in cui lo videro ardere tra le braccia della loro madre. Posso solo immaginare che la loro madre avesse tenuto il suo segreto per proteggerle da quel preciso risultato. Ma perché lo aveva creato prima di tutto? Chi era, e cosa significava per lei che le avrebbe fatto attraversare le più inattraversabili linee? Tanya e gli altri non ricevettero mai una risposta a nessuna delle loro domande. Ma non poteva dubitare della colpevolezza della loro madre, e non penso che l'abbiano mai perdonata veramente.
"Anche se Aro avesse rassicurato che Tanya, Kate e Irina erano innocenti, Caius voleva bruciarle. Colpevoli per associazione. Erano fortunate che Aro si sentisse misericordioso quel giorno. Tanya e le sue sorelle furono perdonate, ma lasciate con cuori infranti e un sano rispetto per la legge..."
Non so sicura dove esattamente il ricordo diventò un sogno. In un momento sembrò che stessi ascoltando Carlisle nella mia memoria, guardando la sua espressione, e poi un momento dopo stavo guardando ad un campo grigio infertile e sentendo l'odore spesso dell'incenso bruciato nell'aria. Non ero sola.
L'ammasso delle figure al centro del campo, tutte coperte in mantelli impolverati, mi avrebbero dovuto spaventare - potevano essere solo Volturi, ed io ero, nonostante ciò che avevano decretato nel loro ultimo incontro, ancora umano. Ma lo sapevo, come a volte facevo nei sogni, che ero invisibile a loro.
Sparsi intorno a me, c'erano ammassi di fumo. Riconobbi la dolcezza nell'aria e non esaminai il cumulo troppo vicino. Non desideravo vedere i volti dei vampiri che avevano giustiziato, quasi spaventata che avrei potuto riconoscere qualcuno nelle pire combustionate.
I soldati Volturi stavano in un cerchio intorno a qualcosa o a qualcuno, e sentivo le loro voci sussurranti che si agitavano sempre di più. Mi avvicinai di più ai mantelli, costretta dal sogno a vedere qualsiasi cosa o persona che stavano esaminando con molta intensità. Strisciando attentamente tra due delle grandi coperte, finalmente vidi l'oggetto del loro dibattito, sollevato su un poggio sopra di loro.
Era bello, adorabile, proprio come Carlisle aveva descritto. Il ragazzo era calmo, forse aveva due anni. I ricci di un marrone chiaro delineavano il suo volto cherubino con le sue guance rotonde e labbra piene. E stava tremando, i suoi occhi chiusi come se fosse troppo impaurito da guardare la morte che si faceva sempre più vicina ogni secondo.
Mi venne subito il terribile desiderio di salvare quell'adorabile e terrorizzato bambino che ai Volturi, nonostante tutta la loro devastante minaccia, non importava più niente di me. Passai accanto loro con forza, non preoccupandomi se mi avevano visto. Corsi verso il ragazzo, fuggendo da loro.
Vidi chiaramente il poggio su cui era seduto. Non era terra e neanche roccia, ma una pila di corpi umani, disidratati e senza vita. Troppo tardi non per vedere quei volti. Li conoscevo tuti - Angela, Ben, Jessica, Mike...e direttamente sotto quell'adorabile ragazzo c'erano i corpi di mio padre e di mia madre.
Il bambino aprì i suoi occhi lucenti e pieni di sangue.

- Capitolo 3: Un grande giorno
- Capitolo 4: Gesti (Incompleto)

Fonte

Edited by zimona - 9/9/2008, 12:14
 
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~•Steden
view post Posted on 31/7/2008, 17:39




oddio :ocioni:
no non leggo :cry:
voglio il libro tra le mani :cry:
 
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Dany°B
view post Posted on 31/7/2008, 17:44




1 lo ammetto, ho letto :XD:
2 come successe con HP7, il sito verrà chiuso entro poche ore,poichè illegale :sisi:
3 è tradotto un pò sgrammaticato in certe parti :mmm:

(ok sembro Bella la smetto :lmao: )

cmq.. STRANO,STRANO, STRANO :cry:

Edited by Dany°B - 31/7/2008, 18:51
 
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zimona
view post Posted on 31/7/2008, 17:50




in inglese però è tutta un'altra cosa, sgrammaticature a parte :P
 
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Phoenix of the White Agony
view post Posted on 31/7/2008, 17:58




Mi sono già rovinata la sorpresa... che male c'è a leggerlo in italiano? :pff:
 
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Dany°B
view post Posted on 31/7/2008, 18:00




lo so zimo, ma ormai :XD:

preferisco un'italiano sgrammaticato che l'inglese che mi è ancora un tantino oscuro :cry:

e come diche Phoenix( nome? xD) ormai il danno è fatto :sisi:
 
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~•Steden
view post Posted on 31/7/2008, 18:10




lo sapevo ho letto :cry:
 
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Dany°B
view post Posted on 31/7/2008, 18:14




BOOM :o:

urge un topic generale per i commenti :sisi:
 
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Phoenix of the White Agony
view post Posted on 31/7/2008, 18:30




CITAZIONE (Dany°B @ 31/7/2008, 19:00)
e come diche Phoenix( nome? xD) ormai il danno è fatto :sisi:

Sara xD
 
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Amy Cullen
view post Posted on 31/7/2008, 18:39




Ho letto anche io...non ce la facevo ad aspettare--- :cry:
 
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zimona
view post Posted on 1/8/2008, 08:00




il sito pare già essere scomparso :XD:
 
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Astryal
view post Posted on 1/8/2008, 10:46




era prevedibile :XD:
 
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zimona
view post Posted on 1/8/2008, 10:50




Abbiamo fatto bene a quotarlo :shifty:
 
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Dany°B
view post Posted on 1/8/2008, 13:58




questo forum avrà vita breve :pff:

sono le stesse persone del sito cancellato :sisi:

vorrei la password ma ho paura ad espormi in ste cose illegali :ph34r:
 
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~•Steden
view post Posted on 1/8/2008, 14:01




mi sa che avendolo postato siamo nella stessa situazione :XD:
 
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21 replies since 31/7/2008, 17:37   353 views
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