Jeff Buckley Appreciation Thread

29 maggio 1997. Una sera come tante. Non per tutti però. In quella maledetta sera, il mondo della musica ha subito un lutto irreparabile. Jeff, la sua purezza, la sua dolcezza e il suo sorriso malinconico, ci hanno lasciati per sempre. Cantava la Grazia, e lui l'aveva. Il suo volto gentile, il suo cuore nobile, la sua voce angelica - che arrivava a 5 ottave - ci hanno regalato delle emozioni indelebili. Musica che ti graffia il cuore e si annida in quelle ferite, rimarginandole e al tempo stesso riaprendole. Non c'è volta che non pianga sentendo pochi versi delle sue canzoni, prima su tutte :

Chi conosce la sua storia, sa a chi si potrebbe riferire questo verso. Quel padre così ingombrante e al tempo stesso così inesistente. Colui che ti ha dato la passione della musica, e ti ha regalato quella voce sublime, angelica. Quel padre con cui avevi tanto in comune, anche se cercavi di evitare che così fosse e che così pensasse la gente. Avete in comune anche quel tragico finale della vostra vita, spezzata nel bel mezzo degli anni. Tu 30, lui 28.

E questo è ciò che scriveva lui.

Al mondo hai lasciato delle perle. La tua musica ha toccato il cuore di tutti e hai regalato al mondo la versione più dolce, elegante e struggente dell'Hallelujah di Leonard Cohen. Hai ispirato milioni di artisti, hai fatto amare la musica a milioni di persone, e hai dato una nuova definizione di musica. Ti sei spinto più in là di qualsiasi altro, esplorando mondi musicali impensabili. Eri l'angelo triste, decantavi l'amore e la morte con sensualità e purezza. I tuoi testi erano poesia. Tu eri poesia.