«Twilight Italian Forum & GDR» ~ The Host - L'Ospite ~ since 26/12/2007

Black soul, xxxBellsxxx

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xxxBellsxxx
view post Posted on 6/10/2009, 18:15




ragazze cm promesso ora posto la ff che ho ftt sui miei personaggi di fantasia che ho iniziato postare nella sezione del gdr spero vi piaccia perchè io la adoro nn è l'unica che scrivo cè n'è una anke su twilight se vi piace questa forse postero anke quella .... vi lascio alla lettura baziiii

Introduzione _ _ _
In mondo fatto di amore non esisteva posto per me, i miei occhi scuri segnavano la mancanza di un anima e senza di essa che senso aveva credere di poter essere colta da un sentimento così …



Capitolo 1
L’angelo nero ...



Camminavo per il bosco osservano i piccoli raggi di sole che le foglie lasciavano trapelare e che colpivano la mia pelle facendola luminare appena, poi osservai più avanti a me la mia amica Ambra che sorridente come al solito saltellava per il sentiero, lei non emanava il tenue bagliore come il mio in presenza di luce solare, ma di notte si poteva ammirare come in presenza di raggi lunari tutto in lei luccicasse in maniera incredibile e intorno le si formasse un piccolo alone blu. Ambra era la mia migliore amica ed era solo grazie a lei se io ero meno aggressiva di quando mi aveva conosciuta, continuavamo a camminare con andatura normale dirette a una città nelle vicinanze e all’improvviso sentii il mio tatuaggio o meglio segno di dannazione che raffigurava le mie ali nere pulsare, mi procurava fastidio e mi sembrava quasi che la pelle della schiena volesse bruciare … sembrava che più andassi avanti per quella direzione più la pulsazione aumentasse, non mi importava del dolore dovevo scoprirne la ragione e allora iniziai a correre e Ambra con me <<ehi Pangea aspettami, dove corri!>> urlò io senza degnarla di uno sguardo le risposi acidamente <<zitta e muoviti>> lei sbuffò e poi con scatto veloce si avvicinò a me distanziandomi di un metro, era più lenta perciò le afferrai la mano e iniziai a correre più velocemente e lei stava al passo cercando di non inciampare o roba simile <<almeno posso sapere il motivo di questa corsa?>> domando <<le ali, mi bruciano>> le risposi seccamente <<tutto qua?>> mi disse fissandomi scettica, nn capiva ovviamente ma non potevo fermarmi a spiegarle tutto, sentivo che la pulsazione diminuiva e questo equivaleva a dire che qualsiasi cosa ci fosse avanti a noi di qualche chilometro stava scappando, allungai il passo e presto fummo fuori dalla foresta e allora lo vidi, era un’ombra davanti a noi che correva, ma si riusciva benissimo a capire cosa fosse <<stiamo correndo dietro a un ragazzo? Non ti facevo così desiderosa di amore>> scherzò la mia amica che mi stava dietro a stento <<ma cosa vai dicendo lui è il motivo della bruciore al tatuaggio o come lo chiami te>> le urlai, lei rise, e poi si voltò a fissare il ragazzo e gioiosa urlò <<ehi scusa puoi fermarti?>> io la fissavo era tipico di lei e forse avrei dovuto aspettarmelo e quantomeno esserci abituata, ma mi era davvero difficile abituarmi alle sue stupidaggini. Il ragazzo con mia sorpresa si fermò e anche noi facemmo lo stesso <<ehm cosa volete?>> domandò fissandoci con aria interrogativa, stavo cercando di trovare una risposta alla domanda, ma prima che parlassi Ambra lo fece al posto mio <<vedi lei è un angelo vampiro e …>> le tappai la bocca prima che potesse continuare <<non fare caso a lei è solo una sciocchina che nn sa cosa dice>> dissi al ragazzo dai capelli corvini e lanciando un’occhiataccia alla mia amica <<e così anche voi siete vampire>> disse lui infine tirando le conclusioni, oramai era inutile dire il contrario e annuii <> dissi alla vampira dagli occhi rubini che per tutta risposta sorrise e non mi degnò di uno sguardo e si rivolse a colui che mi procurava quel tremendo fastidio al segno sulla schiena <<anche tu sei un vampiro che bello, io sono Ambra hai dei bellissimi occhi sai>> mi faceva venire i nervi quando faceva così ma Ambra era Ambra guardai gli occhi del ragazzo erano veramente belli, di un colore freddo quasi come il ghiaccio e notandolo mi percorse un piccolo brivido lungo la schiena di cui non capii il motivo. Lui ricambiò lo sguardo e poi ritornò alla mia amica <<grazie e comunque io sono Lucas>> disse manifestando un meraviglioso sorriso a trentadue denti, sarei potuta sciogliere di fronte a tanta bellezza ma cercai di trattenermi e poi cercando di avere un tono di voce fermo gli parlai io <<cosa ti porta da queste parti?” lui mi fisso con sguardo vitreo e sorrise beffardo nel rispondermi <<e perché dovrei dirlo a te?>> io lo guardai e mi incavolai seriamente e stavo per fargli una delle mie sfuriate, quando Ambra si impose fra noi due e con aria supplichevole si rivolse a Lucas <<dai me lo dici per favore?>> favorendo la mia rabbia lui le rispose <<beh io passavo di qui tutto qua>> era bello quanto volesse ma io lo odiavo <<bene ora andiamo Ambra>> le dissi trascinandola per il braccio verso il bosco, ma lei non mosse un passo <<perché non ti unisci a noi?>>gli domandò io mi sentii cascare il mondo addosso <<volentieri, basta che mi assicuri che la tua amica non morde, non mi sembra molto amichevole>> disse Lucas sorridente e indicando me, io non ci vidi più per la rabbia <<cosa??? Io non mordo stupido idiota che …>> non continuai perchè la mia amica mi zittì, ma avrei tanto voluto farlo, in compenso lanciai lui un occhiataccia minacciosa ma in cambio ne ricevetti un sorriso malizioso che mi fece innervosire ancora di più <<bene te lo giuro, comunque lei è Pangea>> disse Ambra <<non fare promesse che non puoi mantenere>> la avvertii io lei mi ignorò <<comunque prima scherzavo Pangea>> mi disse con voce soave Lucas io gli feci la linguaccia e mi girai verso il bosco <<ma non dovevamo andare al villaggio?>> chiese Ambra <<si ma è troppo presto, a differenza tua io e il tuo amichetto brilliamo al sole>> le feci notare <<ah già>> disse lei con aria un po’ delusa <<dai ci andremo stasera>> la rincuorò Lucas <<ma perché non brilli come noi?>> continuò, io mi avviai avanti lasciandoli ai loro discorsi, mi ritrovai davanti a un piccolo cervo, si era perso, agli esseri umani preferivo di gran lungo gli umani e decisi di aiutarlo, mi avvicinai piano a lui e appena fui vicina lo accarezzai dolcemente <<cosa c’è piccolo, ti sei perso? Non preoccuparti ora ci sono io>> gli dissi con voce rassicurante <<allora hai un cuore tenero, e io che credevo fossi di pietra>> mi disse ironicamente Lucas, io non mi girai a guardarlo e risi <<a quanto pare mi hai scoperta>> mi voltai nella sua direzione <<dov’è Ambra?>> domandai puntò il dito a destra e la scorsi a diversi metri da noi <<ma che combina?>> continuai <<credo che abbia visto la mamma del cerbiatto>> mi rispose, non mi sorprendeva che Ambra avesse fatto una corsa nella direzione dell’animale <<beh direi che devi ritornare dalla mamma>> dissi alla creaturina e lo diressi nella direzione del cervo più grande con Lucas al mio fianco <<e dire che mi sembravi antipatica>> disse Lucas <<con te lo sarò puoi starne certo>> sghignazzai lui roteò gli occhi arrivammo da Ambra e il cerbiatto riabbracciò sua madre <<beh direi che possiamo andare>> dissi freddamente <<si penso anche io, ma dove?>> disse la mia amica mentre fissava ancora i due animaletti <<mmm, direi che ci accamperemo nella foresta per sicurezza>> conclusi <<io non voglio prendere ordini da te!>> disse il ragazzo corvino <<beh sei libero di andartene>>risposi <<non farci caso è timida>> mi beffò Ambra io sbuffai <<sentiamo dove vorresti andare inteligentone?>> gli chiesi acida, se prima ero riuscita a dialogarci ora nn lo avrei più fatto <<beh io vorrei andare in … un hotel>> disse riflettendoci un po’, era un idea stupida, infondo nessuno dormiva, beh nessuno ne aveva bisogno eccetto me, purtroppo non ero completamente una vampira, avevo solo dei requisiti che mi facevano essere indistruttibile, infatti provavo alcune sensazioni umane come il freddo, il caldo e il sonno, era una dura realtà ma in fondo sapevo di meritarla <<scusa ma nessuno deve dormire perché andare in hotel allora?>> dissi sempre con lo stesso tono <<no invece, tu devi dormire eccome>> mi apostrofò Ambra che come suo solito si preoccupava per me <<no beh, io voglio restare qui e basta>> dissi cocciuta loro alzarono gli occhi al cielo <<come vuoi>> disse Lucas e ci dirigemmo nella foresta <<dimmi come mai sei ehm, beh un angelo vampiro?>> mi chiese lui io fissai un punto impreciso poi ricordai una sua risposta precedente e lo imitai << E perché dovrei dirlo a te?>> sorrisi beffarda lui rise <<ok lasciamo stare>> mi disse e poi continuammo a camminare, a volte mi giravo a guardarlo e notavo come il suo sguardo glaciale mi scrutasse come se potesse leggermi dentro e io non volendo sollevare questioni tentavo di stare zitta, accendemmo il fuoco e io mi accucciai li accanto, era il tramonto e il mio orologio da polso segnava le sette e trenta mi sarei addormentata appena la luce avrebbe fatto spazio alle tenebre <<perché non voli a osservare il cielo come fai di solito?>> domandò la mia amica che mi fissava curiosa <<oggi no>> le dissi mentre con un piccolo sorriso che mi sfiorava le labbra osservavo il momento della giornata che preferivo <<beh io e Luc e meglio se ti lasciamo a riposare>> mi disse lei mentre trascinava via “Luc” e andavano più lontano, mi addormentai una mezz’oretta dopo e feci uno strano sogno … “ero nello stesso bosco e il buio della notte mi colpiva gli occhi come uno schiaffo, poi procedendo avanti trovai un cumolo di pietre illuminato dalla flebile luce della notte, su di essi c’era un ragazzo e all’improvviso vidi sulla sua schiena un paio d’ali, quella visione mi misi paura e corsi via da quell’angelo nero” il sognò finì così e mi ritrovai a metà fra l’essere sveglia e addormentata e iniziai a tremare flebilmente per il freddo, poi sentii qualcosa di caldo afferrarmi e in seguito ricaddi nel mondo dei sogni. Quando ripresi nuovamente contatto con la realtà e riaprii gli occhi notai che mi trovavo in braccio a qualcuno, anzi per meglio dire fra le braccia di Lucas, non saprei spiegare il perché non mi mossi, forse era il dolce tepore che emanava o forse perché mi sentivo stranamente a casa stretta nel suo abbraccio, ma dovevo reagire infondo lo odiavo anche se il gesto che aveva compiuto era molto dolce, infondo lo aveva fatto per non farmi congelare, mi fermai a osservare il suo viso angelico, stupendo, ma la cosa strana era che aveva gli occhi chiusi e il respiro regolare, che stesse dormendo, ma era impossibile a meno che non fosse come me, se lo fosse stato si sarebbero spiegate un mucchio di cose. Cercai di alzarmi, ma era come se i comandi non arrivassero al cervello e di conseguenza, non mi muovevo “bene” pensai. Dopo molto finalmente riuscii a muovermi, lo feci con attenzione in modo da non destarlo, in un primo momento pensai di avercela fatta, ma poi vidi i suoi occhi aprirsi, maledizione, mi afferrò <<dove vai?>> chiese <<dove mi pare>> dissi seccamente lui sorrise malizioso e mi strinse non riuscivo a liberarmi, come poteva essere più forte di me… <<se vuoi che ti liberi devi dirmi una cosa>> inizio io roteai gli occhi con e rendendomi conto che il suo era non era un gesto di gentilezza come credevo parlai con aria scocciata <<cosa sentiamo?>> <<voglio sapere la tua storia>> disse con semplicità ma non mi andavano a genio i ricatti <<non ci penso proprio!>> <<se mi dici la tua ti dico la mia>> propose e in effetti l’idea mi attraeva <<promesso?>> <<si>> sorrise <<beh allora tutto è iniziato quando mi trovavo ancora nel giardino dell’Eden …sai cos’è?” chiesi lui annuì e io continuai <<beh io sono la fantomatica Eva e dopo poco mi annoiai di quella vita, un giorno quel serpente mi indusse a prendere la mela, il frutto proibito e io ero curiosa e poi volevo un po’ di movimentare le giornate, sapevo che colui che ci aveva creato ci avrebbe punito e così feci in modo che Adamo facesse il lavoro al posto mio e Dio si arrabbiò con me e così mi condannò a questa esistenza da creatura infernale e se mai morissi in questa vita dovrei passare millenni a bruciare all’inferno prima di riavere la mia anima e il posto in paradiso fra gli altri angeli, invece se riesco a far espiare le mie colpe riavrò le mie ali bianche e il mio colore naturale degli occhi, e proprio vera la frase “gli occhi sono lo specchio dell’anima, infatti i miei occhi neri raffigurano la mancanza in me di essa>> dissi tristemente lui mi strinse più forte <<addirittura in Grecia mi hanno rappresentato come Pandora, colei che ha portato la discordia in questo mondo>> stavo per piangere, odiavo ciò che ero <<in parte ti capisco anche io sono qui sottoforma di angelo dannato, anche se per altri motivi>> iniziò “beh ecco perché il dolore alla spalla quando l’ho incontrato” pensai poi lui cominciò a raccontare <<ero un ragazzo giovane e tremendamente innamorato, la mia ragazza, Marianne però fu colta da un tumore, io mi sentii a pezzi, avrei fatto qualsiasi cosa per lei e decisi di vendere la mia anima al diavolo, lui la salvò, ma fu apparenza, infatti poco dopo fu investita da un auto e io mi sentii malissimo, volevo uccidermi, ma prima che lo facessi Dio ebbe pietà di me e decise di punirmi per aver venduto l’anima ma di farmi scontare una piccola pena per poi rivede la mia adorata in paradiso, prima della trasformazione ebbi solo una piccola visione di lei su di un prato, ero felice di sapere che stesse bene e ora spero che le mie ali ritornino presto bianche, se mai morissi dovrei affrontare lo stesso che affronteresti tu>> lo osservai e di scatto, come qualcosa che non dipendesse da me, lo abbracciai, aveva il viso solcato dal dolore e io mi sentii male per lui. Mi strinse a se in risposta, stava male, anche troppo, avevo notato come durante il racconto gli occhi gli brillassero per le lacrime celate e trattenute oltre a questo non riuscivo a non accorgermi di come stavo meravigliosamente bene fra le sue braccia lo sentii sorride lievemente <<che c’è?>> chiesi “Silenzio” <<che hai?>> domandai nuovamente lui sorrideva ancora <<beh primo hai davvero un cuore tenero e secondo … beh Pangea forse dovresti sapere che io leggo nel pensiero>> mi disse io arrossii di getto e deglutii fortemente, non trovavo la forza di alzarmi o ribattere e così optai per stare zitta e pensare “o dio” fu la prima cosa che mi venne in mente lui rise <<dai non è così terribile, può capitare a tutti sai, molte persone apprezzano gli abbracci>> io avevo le guance oramai in fiamme per la vergogna “Ehm si credo” pensai lui sghignazzò poi si rifece serio e con voce dolce mi parlò <<comunque grazie per la consolazione sei dolcissima se vuoi, magari lo fossi più spesso>> finita la frase rise dolcemente, ancora non ci muovevamo, eravamo lì fermi e immobili “Non approfittare della mia benevolenza e goditi il momento” pensai nuovamente e ridacchiai con lui. Eravamo ancora abbracciati l’uno all’altro, inizio a mancarmi il respiro in quel momento arrivò Ambra <<e io che pensavo vi odiavate, poi vi lascio un’ attimo da soli ed ecco che nasce l’amore>> ironizzò io e Lucas ci staccammo rapidamente e stranamente mi senti vuota senza il suo caldo abbraccio ma cercai di non darlo a vedere e soprattutto di non pensarlo <<non dire sciocchezze … avevo freddò>> approssimai lei mi scrutò col sorrisetto beffardo sulle labbra <<non me la conti giusta>> canzonò, notai che lui era rimasto a fissarla, nn mi sconvolse, Ambra era stupenda alla luce della luna <<non è quello>> mi disse ascoltava i miei pensieri benissimo ora addio privacy <<ti sei tagliata i capelli? E poi pensavo che avessi gli occhi rossi e perché ora sono blu?>> domando sorpreso alla mia amica che stava in piedi davanti a noi, ovviamente lui non conosceva i suoi poteri <<beh Luc è semplice posso scegliere la lunghezza dei miei capelli e gli occhi cambiano colore con la notte, oltre a questo posso anche manovrare la luce e la materia ed essendo stata morsa da Pangea ho un paio d’ali come le vostre>> lui sembrava sorpreso dalla spiegazione <<non ho mai visto poteri così … >> dissi pensieroso infine <<allora ti ha trasformata Pangea?>> continuò lei annuì e io raccontai la storia <<beh era il sedicesimo secolo e lei era una mia cameriera nella villa che avevo fuori città, le ero molto affezionata perché aveva un carattere dolce e gentile, anche lei si affezionò a me ma fu colta dalla peste, tutta la sua famiglia ne era già morta, visto che gli sarebbe rimasta l’anima decisi di trasformarla e da quel giorno siamo state sempre insieme>> poi apostrofai lei <<ti ricordo che non scegli tu la lunghezza dei capelli lo fanno loro a piacere e comunque come facevi a sapere del suo paio d’ali>> indicai Lucas loro si scambiarono un’occhiata veloce <<beh lo ha detto prima a me che a te>> ammise lei infine. Non avrei saputo dire cosa provai in quel momento, era una sensazione strana come di fastidio <<ah, ok>> dissi in tono basso <<andiamo a caccia?>> proposi poi guardai Lucas aveva ancora una brutta cera <<infatti, passo>> mi disse confermando l’ipotesi, mi intristiva il suo atteggiamento, poi lo vidi scomparire fra gli alberi <<dai andiamo>> mi strattono Ambra con gli occhi felici e guizzanti, aveva sete con probabilità io la segui ma non fu una caccia che mi attirò molto e così dopo aver bevuto quanto bastava ritornai indietro lei volle restare lì. Mi ritrovai così sola nel tetro bosco, non che mi facesse paura, ma mi ricordava tanto il mio sogno, continuai per il sentiero e infine lo ritrovai proprio lì, davanti a me, mi nascosi dietro un albero per guardarlo meglio e mi resi conto che il mio angelo nero non era altro che Lucas, mi stava venendo un colpo, più osservavo i suoi lineamenti perfetti, i suoi occhi di ghiaccio che brillavano nel buio, le sue labbra, più stavo male, avrei potuto avere un infarto se il mio cuore non fosse stato fermo e immobile poi lo vidi guardare nella mia direzione, dimenticavo sempre quel suo stramaledetto potere, osservai i suoi denti bianchissimi aprirsi in un sorriso d mozzare il fiato e poi disse <<non dovresti, cerca di ricordartelo più spesso, almeno eviti di pensare certe cose>> io arrossii, ero proprio andata nel pallone, aveva iniziato a piovere, una piccola pioggerella estiva. Mi girava la testa e stavo per cadere, osservai come con velocità incredibile arrivò ad afferrarmi il braccio, aveva chiuso le ali nere, e notai come il suo sguardo fosse un po’ più blu e lievemente adirato, o forse spaventato, ma cosa ancora più incredibile sentii un tonfo netto provenirmi dal petto, era il mio cuore, dopo tanto tempo era ritornato a battere, non riuscivo a farmene una ragione,lui mi attirò a se in modo che non cadessi a terra, ma gli caddi quasi addosso, eravamo vicinissimi, così vicini che sentivo il suo caldo respiro sfiorarmi le labbra, poi mi depositò a terra leggermente e lo vidi spiegare le ali e volare, istintivamente poggiai una mano sul cuore, stava battendo davvero, come se la sua vicinanza mi rendesse più umana e notai delle piume cadere dal celo, era no bianche, allora anche a lui era capitato lo stesso, come se il fatto che noi eravamo vicini ci purificasse dai peccati. Ragionai affondo su quella cosa e giunsi a una conclusione, io lo amavo, in qualche strano modo, per qualche strana ragione nel mio petto il mio cuore era ritornato a battere per lui , ma non poteva essere così, io non avevo un’anima e di conseguenza avrei dovuto essere immune da questi sentimenti, mi avvicinai a una pozza i miei occhi erano ancora scuri il che voleva dire che i me non c’era niente, che il mio corpo era vuoto eppure anche se poteva essere impossibile nel mio cuore sapevo che era così, sapevo che lo amavo …



com'era :timido: ?? spero commenterete ^_^
 
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